Ammirando la Sacra di San Michele: Sant’Ambrogio di Torino è un paese di quasi 5.000 abitanti che sorge ai piedi del Monte Pirchiriano, all’imbocco della Val di Susa, e che da sempre è strettamente collegato all’Abbazia simbolo della Regione Piemonte, non solo dalla via ferrata ma anche dall’antica mulattiera e dalle vicende storiche del passato comune.

Come si può notare da diverse testimonianze presenti nel centro storico, l’origine del borgo è antica: le prime tracce visibili del nucleo abitato risalgono infatti al Medioevo (X secolo), quando la sua posizione lungo la via Francigena e in corrispondenza di un notevole restingimento della valle lo rendeva un punto strategico, ancora più importante dato il collegamento con la Sacra di San Michele.

Oggi, dopo un recente passato industriale e legato allo sviluppo della ferrovia e all’insediamento dello storico Maglificio Bosio, a Sant’Ambrogio di Torino si possono ancora vedere architetture storiche di pregio, inserite nel contesto contemporaneo di un centro abitato vivace che cerca nel turismo sostenibile una nuova via di sviluppo.

Prima di scendere nel dettaglio e di proporre un itinerario alla ricerca delle tracce più interessanti e curiose (evidenti e nascoste) del passato santambrogese, vi lasciamo i link alle pagine in cui potrete trovare qualche informazione pratica:


Un percorso alla scoperta delle tracce più antiche di Sant’Ambrogio

Discostandosi di poco dall’itinerario costituito dalla discesa della ferrata lungo l’Antica Mulattiera, è possibile scoprire le più importanti tracce (evidenti o nascoste) del passato di Sant’Ambrogio, che costituiscono un ulteriore modo per capire il suo legame con la Sacra di San Michele.

In un percorso alla scoperta di queste testimonianze del passato, segnaliamo alcuni punti di interesse:

pianta-santambrogio

  1. Castello Abbaziale: antico palazzo del XII secolo strettamente legato alla Sacra di San Michele. Sito in corrispondenza dell’inizio della mulattiera, era il punto di controllo obbligato per chi volesse dirigersi al’abbazia, svolgendo quindi il doppio ruolo di difesa e accoglienza. Con la decadenza dell’abbazia, è stato danneggiato e saccheggiato più volte, diventando un rudere, restaurato negli anni Duemila e attualmente destinato a ristorante e hotel. Oggi si possono vedere la porta id accesso, la torre d’angolo pensile, alcuni merli e dei paramenti murari. Segnaliamo le terrazze, accessibili a tutti tramite una scala esterna sita sulla sinistra oltre l’ingresso.
  2. Campanile romanico: risalente al X-XI secolo, la romanica torre campanaria è alta 37 metri ed è stata costruita in 5 fasi differenti. Sui quattro lati sono presenti monofore e bifore, insieme ad altri elementi decolativi e durante gli eventi cittadini è possibile salire fino alla zona delle campane, da cui si gode un bellissimo panorama sul paese. Sul alto ovest (piazza IV Novembre) si possono vedere i resti della chiesa romanica, domolita nel Settecento per fare spazio a quella attuale, a cui era adiacente.
  3. Torre Comunale:  risalente al XIII secolo, questa ampia torre è stata costruita in corrispondenza delle mura del borgo e, dopo un restauro degli anni Novanta, oggi ospita la biblioteca comunale e numerose mostre. Al suo interno si può vedere un interessante ma ammalorato ciclo di affreschi del XIII a tema profano (unico nel panorama valsusino), mentre in corrispondenza del sottotetto si sono conservati perfettamente i merli originari e il camminamento di ronda.
  4. Chiesa parrocchiale di San Giovanni Vincenzo: costruita nel Settecento in forme barocche e progettata dall’architetto regio Bernardo Vittone, la chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio si sostituisce alla precedente, realizzata in forme romaniche, e costituisce un’architettura vasta e decisamente interessante. la facciata di mattoni a vista è impreziosita da un profilo concavo coronato da un timpano triangolare, mentre l’interno è a navata unica e si conclude con un’abside poligonale, con decorazioni fitomorfe e medaglioni realizzati da Luigi Morgari agli inizi del Novecento.
  5. Antiche mura del borgo (tratto ovest e nord): una particolarità di Sant’Ambrogio è certamente il fatto che siano ancora visibili ampie porzioni della cinta muraria medievale, coronate da merlature e con tanto di torre angolare ben conservata e di tracce del camminamento di ronda sul lato interno.
  6. Palazzo del Feudo: site in posizione pressochè centrale, in un cortile che si affaccia sulla via principale de paese (via Umberto I) si possono scorgere le rovine di quello che è stato un importante edificio pubblico trecentesco. Sopra l’ingresso carraio si può vedere una torre in laterizi, mentre all’interno del cortile si notano due arcate in pietra sostenute da un pilastro con capitello e una bifora decorata con pilastrini e capitelli.
  7. Torre della Dogana: sempre su via Umberto I, in corrispondenza con via Caduti si può osservare un’altra torre in mattoni, anch’essa duecentesca. Il dettaglio più interessante è sicuramente la bifora che si può vedere, sorretta da una colonna in pietra.
  8. Camminamento di ronda (tratto est delle mura): un piccolissimo dettaglio che ci permette di comprendere il perimetro del borgo medievale. Se si guarda verso est dalla fontana settecentesca, si può vedere in un cortile adiacente un muro in pietrame: si tratta della cinta muraria e sulla parte alta si possono scorgere anche qui le tracce del camminamento di ronda.
  9. Palazzo Comunale: decisamente più moderno, in piazza XXV Aprile spicca il municipio, un edificio del 1875 in un lessico che si avvicina all’eclettismo e al Liberty, nato come villino padronale del Maglificio Bosio, l’adiacente stabilimento industriale di cui sotto.
  10. Ex Maglificio Bosio: grande stabilimento industriale ottocentesco ed esempio perfetto di archeologia industriale, l’Ex Maglificio nasce nel 1871 in forme eclettiche e neogotiche ed influenza fortemente lo sviluppo di Sant’Ambrogio per circa un secolo. Oggi sta vivendo una fase di riqualificazione e il primo tassello di questo rinnovamento è l’insediamento al suo interno del Birrificio San Michele.

Se volete scoprire qualcosa in più sulla storia di Sant’Ambrogio, ecco il link alla pagina Storia di Sant’Ambrogio di Torino: un paese di confine.

Se invece volete essere pronti ad esplorare Sant’Ambrogio, scaricate qui la mappa turistica del paese!


50 TARGHE per 50 TOPONIMI DI SANT’AMBROGIO

Attingendo da un interessantissimo lavoro di ricerca eseguito dalla ns. concittadina Erika Raimondo in occasione della sua tesi di laurea, sono stati selezionati i 50 toponimi ritenuti più significativi tra gli oltre 300 presenti sul territorio Santambrogese: sono state quindi posizionate 50 targhe nei luoghi rappresentativi di ogni toponimo.

La nostra intenzione è di poter condividere questo patrimonio culturale in primis con tutta la popolazione Santambrogese, ma naturalmente con chiunque, leggendo le targhe che incontrerà lungo le vie di Sant’Ambrogio, sviluppi interesse all’argomento.

Lo scopo primario di questo progetto è di conservare la memoria dei luoghi del nostro paese, tramandataci da nonni e bisnonni, che rischiava di andare perduta per sempre.

Trattandosi di tradizioni orali, i toponimi sono stati volutamente trascritti utilizzando l’alfabeto fonetico internazionale IPA (International Phonetical Alphabet), nell’intento di preservare e tramandare i suoni dell’esatta pronuncia degli stessi, affinché possano essere universalmente condivisi.

La mappa affissa in Via Umberto I, 125 (nei pressi della Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Vincenzo) indica l’ubicazione di ciascuna delle 50 targhe.

Pro-Loco Sant’Ambrogio e Sacra di San Michele

Dicembre 2023