Principali caratteristiche

Itinerario

La via ferrata comincia vicino al Laghetto dei camosci, a pochi metri dal parcheggio, in corrispondenza di un vistoso sperone di roccia. Da qui si segue il percorso che non presenta particolari difficoltà tecniche ma che offre una vista pazzesca sulla Val di Susa.

Sono presenti due vie di fuga: la prima dopo circa 300 metri di dislivello, all’altezza di “Pian Risulet”, dove un sentiero riconduce all’antica mulattiera; la seconda dopo altri 200 metri dove al “Saut du Cin” è possibile raggiungere la borgata di San Pietro.

Il tempo di scaldarsi, per i primi 300 m di dislivello circa, e ci si trova di fronte al Ponte Tibetano (inaugurato nel 2016), lungo 80 metri e attrazione principale del percorso.

Sulla cima del Pirchiriano, la via ferrata termina contro i muri dell’abbazia, e di qui si prosegue sulla destra lungo un sentiero che conduce alla strada asfaltata di accesso alla Sacra di San Michele.

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PER RICORDARE
La via ferrata è intitolata a Carlo Giorda (1946-1985) appassionato alpinista santambrogese che, dopo aver frequentato la Scuola di Alpinismo Cervino della Sezione CAI di Alpignano, divenne Istruttore Nazionale di Alpinismo, prendendo in seguito le redini della direzione della scuola. Morì durante una scalata della via Gervasutti-Gagliardone alla Est delle Grandes Jorasses il 17 agosto 1985